tema1
tèma1 s. m. [dal lat. thema («argomento»; «posizione degli astri», e nel lat. tardo anche «tema d’una parola»), che è dal gr. ϑέμα -ατος, propr. «ciò che si pone», der. del tema di τίϑημι «porre, collocare»] (pl. -i). – 1. a. Argomento, soggetto trattato o da trattare in un discorso o in uno scritto: il t. d’una lezione, d’una conferenza; avere, cercare un t. di conversazione; la questione è interessante e potrebbe formare il t. di un bell’articolo; noi abbiam potuto riferire, se non le precise parole, il senso almeno, il t. di quelle che proferì davvero (Manzoni); svolgere, sviluppare un t.; riprendere il t., tornare al t. iniziale; nella lingua ant. si trova usato talora al femm.: la tema piacque alla lieta brigata (Boccaccio). b. In partic., argomento da sviluppare in un componimento scolastico, per esercitazione o come prova d’esame: t. d’italiano; dare, proporre, assegnare un t.; dettare il t.; svolgere il t.; t. facile, difficile; essere, stare, tenersi, mantenersi in t. o nel t., uscire di o dal t., divagare dal t., andare, esser fuori tema. Per estens., nel corrente uso scolastico, indica spesso l’intero componimento (sinon. quindi di cómpito): si faranno due t. al bimestre; fare, ricopiare il t.; correggere i t. d’italiano; assegnare un t. d’attualità, un t. storico, un t. letterario; e con riguardo allo svolgimento: un buon t., un t. mediocre, scadente; talora anche esteso a indicare le prove scritte di versione: i t. di latino, di greco; per metonimia, il foglio su cui è scritto il compito; consegnare il t.; ritirare i t.; ho fatto una macchia sul tema. c. Il soggetto sviluppato, come ispirazione, ideologia e contenuto espressivo fondamentale, in un’opera letteraria, teatrale, cinematografica o televisiva, artistica, musicale, o anche da uno scrittore, da un regista, da un artista o da un musicista: il t. dei «Sepolcri» (e il t. foscoliano della funzione eternatrice della poesia); il t. leopardiano del dolore universale; i t. del teatro di L. Pirandello; i t. sociali dei film di R. Rossellini; pittura, scultura di t. sacro o profano, e il t. della resurrezione, della natività, o il t. del paesaggio toscano dei macchiaioli, il t. picassiano della pace. d. In musica, l’idea musicale, formata da peculiari elementi melodici, ritmici e armonici, destinata, nel corso della composizione, a varî sviluppi e modi di elaborazione: il t. fondamentale, i t. secondarî di una sonata, di una sinfonia; la ricchezza di temi della musica beethoveniana. Per tema con variazioni e per le variazioni su un tema di ..., v. variazione. e. Per estens., nell’ideazione e progettazione di nuove forme, strutture, oggetti d’arte applicata, ecc., l’idea o il modello a cui si ispirano la linea e la sagoma del progetto: esporre il t. di una nuova carrozzeria d’auto. f. fig. Nel linguaggio del giornalismo sportivo, azione offensiva, particolarmente elaborata, svolta da una squadra di calciatori o da un gruppo di atleti di altre discipline sportive, sul terreno di gioco: la nostra squadra ha sviluppato un difficile t. di attacco. g. letter. e ant. Esempio, modello: avea dinanzi agli occhi il tema Del suo fratel, che n’era stato morto (Ariosto). 2. In linguistica: a. La parte di una parola che resta dopo che è stata tolta la desinenza; si distinguono t. nominali e t. verbali, a seconda che si tratti di una forma nominale (come per es. in latino fili- e patr-, temi rispettivam. di filius «figlio» e di pater patris «padre») o di un verbo (per es., in greco ε-λιπ, tema di ἔλιπον aoristo di λείπω «lasciare»). In qualche caso, il tema può coincidere con la radice: per es., il lat. duc- è il tema di dux «condottiero» e di duco «guidare, condurre», e nello stesso tempo la radice comune alle due voci e alle altre della stessa famiglia (ductor, ductio, ductus -us, ecc.), anche se in età classica la u presenta quantità diversa nei due temi, nominale e verbale: breve in dux dŭcis, lunga in dūco. b. Con altra accezione, il termine indica, in contrapp. a rema (v. rema2), l’elemento di un enunciato o di una serie di enunciati portatore dell’informazione già nota e alla quale se ne aggiungono altre nuove. 3. In astrologia, tema della natività, tutto il quadro della disposizione del cielo in un dato momento (per es. quello della nascita di una persona o della fondazione d’una città), e cioè della posizione dei pianeti, determinazione dell’ascendente, ecc.; costituisce il punto di partenza per ogni indagine astrologica. ◆ Dim. o spreg. temino; accr. scherz. temóne; pegg. temàccio (tutti e tre soprattutto con riferimento a compiti scolastici).