teologia
teologìa s. f. [dal lat. theologĭa, gr. ϑεολογία, comp. di ϑεο- «teo-» e -λογία «-logia»]. – Speculazione teorica e dottrina che ha per oggetto la divinità o gli dei, la religione e i culti o i miti: l’antica t. persiana, indiana; la t. greca (la t. stoica, neoplatonica). In senso più ristretto, nella tradizione religiosa cristiana, speculazione teorica e dottrina sistematica intorno a Dio, al dato rivelato e alla realtà della fede cristiana: la t. patristica, scolastica (quelle formulate dai Padri della Chiesa e, rispettivam., dalla filosofia scolastica): t. mistica (v. mistica); la t. cattolica e la t. protestante (la t. pastorale di Lutero); t. dogmatica, razionale, morale, come metodi, oggetti e fini; t. apofatica, catafatica (v. i singoli agg.); studiare, insegnare t., e dottore in t., laurearsi in sacra t., come disciplina e titolo di studio dell’ordinamento della Chiesa; un’opera, un trattato di t.; al cielo quieto risponde la scienza divina, che è T. appellata (Dante). Con riguardo ai metodi della ricerca, si distingue una t. positiva, a carattere essenzialmente biblico o patristico, rivolta allo studio dei dati rivelati così come sono reperibili nella Sacra Scrittura e nella tradizione, e una t. speculativa, a carattere più filosofico, che pone l’accento sulla speculazione intorno ai dati rivelati. Alcune delle correnti teologiche di recente introduzione nel mondo contemporaneo sono: la t. kerigmatica (v. kerigmatico); la t. politica, la t. della speranza e la t. della liberazione, variamente orientate alla considerazione della realtà dell’uomo nella storia, per portare nell’impegno mondano la parola di Dio quale invito e mezzo di riscatto dell’uomo dall’alienazione.