tergo
tèrgo s. m. [dal lat. tergum] (pl. -ghi; nel sign. 1 anche le tèrga e, ant., le tèrgora), letter. – 1. Dorso, schiena: quella turba Che se ne va di retro a’ vostri terghi (Dante); anche di animali: a un elefante il tergo Preme così come si suol destriero (T. Tasso); strisciando ... Con le cerulee sue squamose terga (Caro); voltare le terga (o il t.), volgere le spalle, con atteggiamento ostile o di sprezzo (E se i duri mortali A lui voltano il tergo ..., Parini), o per fuggire; in questo secondo sign. anche dare il t. (E ’l vide ... al dolce albergo Dar, frettoloso, fuggitivo il tergo, T. Tasso); spesso iron. o scherz.: uno stormo ... di letterati andava posando i loro terghi eruditi in alcuni seggioloni, che formavano un semicircolo (C. Gozzi). Come locuz. avv. a tergo, dietro, di dietro: stare a t.; il duro acciar che la faretra a tergo Gli empie (Parini); da tergo, alle spalle, dietro: seguire da t.; Ma chi fé l’opra gli venìa da tergo (Petrarca). 2. La faccia posteriore di un foglio di carta, di una medaglia, ecc.: v. [= vedi] a tergo, per rinviare a quanto è scritto nel dietro di un foglio; talvolta abbreviato in t.: per es., c. 97 t. = carta 97 tergo (anche retro, ma più com. e più tecnico verso, con riferimento a carte; rovescio, con riferimento a monete o medaglie). 3. In zoologia (ma più frequente nella forma lat. tergum), la regione dorsale ispessita di ciascun segmento del corpo degli artropodi, sinon. di tergite.