terme
tèrme s. f. pl. [dal lat. thermae, plur., dal gr. ϑερμαί (πηγαί) «(sorgenti) calde»]. – 1. Stabilimento annesso a una sorgente termale, per lo sfruttamento di essa a scopo idroterapico: le t. di Abano, di Montecatini, ecc. Frequente anche come primo o secondo elemento in toponimi, per indicare centro abitato, o frazione di esso, prossimi a una sorgente o a uno stabilimento termale: Terme di Comano; Chianciano Terme; Porretta Terme, ecc. 2. Nell’antichità, insieme di edifici destinati a bagni pubblici; già presenti nella Grecia minoico-micenea e in quella classica ed ellenistica, furono caratteristiche, come istituzione pubblica, di Roma nell’età repubblicana e soprattutto nell’età imperiale, durante la quale assunsero forme monumentali e si arricchirono, oltre che di palestre e piscine, di luoghi per il riposo e la ricreazione (biblioteche, sale, porticati, giardini), in genere disposti in modo simmetrico rispetto ad un asse centrale comprendente i servizî essenziali: il calidario, una sala fortemente riscaldata tramite il pavimento ad ipocausto, fornita di vasca per i bagni caldi e isolata da pareti con camere d’aria, il tepidario, un ambiente a temperatura media costante, che serviva a evitare il cambiamento troppo brusco di temperatura, e il frigidario, dove ci si immergeva in acqua fredda per suscitare nel corpo una reazione tonificante; altre sale erano il vestibolo, lo spogliatoio, e il laconico per i bagni di sudore: le t. di Traiano; le t. antoniniane (o di Caracalla); le t. di Diocleziano; le t. di Pompei.