termografia
termografìa s. f. [comp. di termo- e -grafia]. – 1. Sorta di rilievografia artificiale a base di polveri di resine termoindurenti che, mescolate con inchiostro (così da formare una pasta) e riscaldate, si prestano all’impressione in rilievo. 2. Metodo di rilevamento, originariamente fotografico (mediante pellicole sensibili alla radiazione infrarossa), e attualmente elettronico (tramite speciali tubi fotosensibili e tecnologie televisive per la ricostruzione dell’immagine) che fornisce un’immagine (termogramma), in genere elaborata in falso colore, da cui si risale alla distribuzione della temperatura di un oggetto, di un paesaggio, o di parti del corpo umano. In medicina la termografia è utilizzata nell’indagine fisiologica e diagnostica per il rilievo e la valutazione quantitativa delle radiazioni infrarosse emesse dalla superficie corporea, soprattutto come tecnica complementare nello studio delle malattie vascolari periferiche (arteriopatie, ecc.), dei processi flogistici e di alcune neoplasie (cancro della mammella). 3. Procedimento di duplicazione a secco che sfrutta azioni chimiche producentisi in appositi fogli di carta sotto l’azione di radiazioni infrarosse.