termometro
termòmetro s. m. [dal fr. thermomètre, voce coniata dal matematico e filosofo fr. Jean Leuréchon (1591-1670) nella sua opera Récréation mathématique pubblicata nel 1624 anonima ma con una prefazione di un suo allievo, H. van Etten, al quale è stata perciò erroneamente attribuita sia l’opera sia, di conseguenza, la paternità del termine]. – 1. a. Strumento per misurare la temperatura di un corpo (o di un ambiente), costituito essenzialmente da una sostanza termometrica e da un sistema di lettura sulla base di una scala termometrica, di tipo diverso a seconda delle caratteristiche del corpo (o dell’ambiente) e del principio di funzionamento: t. a dilatazione, basati sulla dilatazione o sul restringimento della sostanza termometrica, tra i quali particolarm. noto il t. clinico, e assol. nell’uso corrente termometro (mettiti il t., ho l’impressione che tu abbia la febbre); t. a resistenza elettrica sono quelli basati sulla modificazione della resistenza elettrica della sostanza termometrica; t. a variazione di pressione (o a pressione, a tensione di vapore, ecc.), in cui l’indicazione termometrica è costituita dalla pressione, variabile con la temperatura, di un aeriforme in un recipiente di volume costante; t. digitale, con funzionamento a batterie e visualizzatore a cristalli liquidi. In relazione alla diversa sostanza termometrica si distinguono inoltre: t. a liquido (t. a mercurio, ad alcol, a toluene, ecc.), t. a gas, t. metallici (a bimetallo, a termocoppia, ecc.); in relazione alle caratteristiche di lettura e d’impiego si distinguono t. a massima o a minima (sottint. temperatura), t. a massima e a minima, t. a rovesciamento. b. In senso fig., con riferimento al termometro clinico, elemento che viene assunto come indice o indizio per valutare fatti e situazioni, soprattutto politici, sociali ed economici, più generali: la borsa è il t. della situazione economica; l’aumento della delinquenza è spesso il t. di una crisi sociale. 2. In mineralogia, t. geologici, termine adoperato per indicare taluni minerali delle rocce eruttive, che si presentano in due o più modificazioni delle quali si conoscono le temperature di trasformazione; il ritrovare l’una o l’altra modificazione permette di stabilire la temperatura alla quale il processo di formazione di quel minerale ha avuto luogo.