terraglia
terràglia s. f. [der. di terra]. – 1. Genere di ceramica a corpo bianco, d’impasto fine, leggera, sonora, porosa e alquanto permeabile all’acqua, ottenuta per cottura al forno di oggetti modellati con una pasta di argilla, quarzo e feldspato, e ricoperti da una vernice trasparente a base di borosilicati; alla pasta viene talora aggiunto calcare per abbassare il punto di fusione, per cui si ha una t. dolce o calcarea, a basso punto di fusione, una t. media o silicea, a punto di fusione medio, e una t. forte o feldspatica, ad alto punto di fusione. La rapida produzione meccanica ha reso possibile un larghissimo impiego della terraglia, spec. come surrogato economico della porcellana negli usi domestici. 2. Al plur., nome generico dei varî oggetti, soprattutto vasellame, fatti di terraglia: negozio, bottega di terraglie; imballare le t. per la spedizione. Anche, meno com., al sing., sia con valore collettivo sia per indicare oggetti singoli: uno scaffale con poca t. (Pirandello); qualche t. imbucata sotterra ... colma di «marenghi» (Einaudi).