tessitura
s. f. [der. di tessere]. – 1. Operazione artigianale o industriale che ha per scopo la fabbricazione di tessuti: si esegue al telaio con filati preventivamente sottoposti a varie operazioni (condizionamento, incannatura, imbozzimatura, ecc.), attraverso varî tipi di intreccio (v. tessuto): la t. del lino, della canapa, della lana; t. di una pezza di tela, d’un lenzuolo. Anche il lavoro del tessere e il modo con cui si esegue: essere addetto alla t.; t. fitta, rada; e, per ellissi, lo stabilimento o il reparto in cui si svolge. 2. estens. a. Intreccio, lavoro di intreccio: la t. di una stuoia di vimini, di un tappeto di cocco. b. In petrografia, t. di una roccia, la disposizione spaziale che i singoli componenti mineralogici mostrano in essa; si distingue una t. primaria, che è quella formatasi contemporaneamente alla genesi della roccia, e una t. secondaria, formatasi in momenti successivi alla costituzione della roccia stessa, per fenomeni di diagenesi, alterazione, metamorfismo, ecc.: sono esempî della prima le tessiture miarolitica, pomicea, variolitica, zonata, ecc., e della seconda la t. scistosa, la t. amigdaloide, ecc. (v. i singoli aggettivi). Il termine è anche usato, impropriamente, come sinon. di struttura. c. In geologia, t. di un suolo, rapporto fra le diverse dimensioni delle varie particelle presenti nel suolo stesso (influisce notevolmente sulla capacità del suolo di trattenere aria o acqua, indispensabili alla crescita delle piante). d. Con riferimento al terreno agrario, e in partic. alla terra fine, lo stesso che composizione granulometrica o granulometria. e. Nello studio statico e costruttivo dei solai o del tetto di un fabbricato o di altra costruzione, e in genere delle strutture portanti composte da tanti elementi paralleli, la distribuzione degli elementi resistenti della struttura stessa (come travi di legno o di ferro, barre metalliche di armatura nel caso del cemento armato) in relazione alla posizione che hanno le altre strutture portanti principali (murature, travi perimetrali, ecc.). 3. fig. a. L’attività letteraria attraverso la quale si compone un’opera di prosa o di poesia, soprattutto di contenuto narrativo, o un lavoro scenico; e anche il modo con cui l’opera è stata composta, rispetto all’intreccio dei fatti, all’organizzazione delle idee, ecc.: la t. d’un romanzo, d’un poema; la t. del dramma appare debole e difettosa. b. Nel linguaggio della storia e della critica d’arte, il modo con cui sono adoperati in un dipinto gli elementi e i mezzi compositivi: t. lineare, t. delle ombre, t. tonale, t. cromatica; la sapiente t. dell’opera grafica di Morandi. c. In musica, t. di una melodia, di una parte operistica, ecc., l’ambito di altezze entro il quale la melodia o la parte hanno in media il loro svolgimento; così, è detta parte di t. alta (o acuta) quella che si tiene in media sulle note alte (relativamente alla voce o allo strumento prescelti); analogam., parte di t. bassa, media.TAV.