tessutaio
s. m. Chi fabbrica o produce tessuti, anche di pregio. ◆ Negli anni Settanta avevamo buoni produttori di tessuti, ottimi sarti, stupendi artigiani, ma la moda la facevano Parigi, l’Inghilterra e perfino gli Usa. Poi abbiamo reagito. I tessutai di Biella, i setaioli di Como, hanno fatto investimenti nel campo artistico, tecnologico e promozionale. Sono emersi gli stilisti: Armani, Versace, Krizia, Trussardi che si sono affiancati a nomi celebri come Capucci. (Francesco Alberoni, Corriere della sera, 25 novembre 2002, p. 1, Prima pagina) • Quest’estate sarà la volta di [Emilio] Schubert-[Angelo] Figus, ma anche di Irene Galitzine, alla maniera di Gentucca Bini di Milano e del grande tessutaio Ratti (Anna Maria Greco, Giornale, 20 giugno 2004, Giornale della Domenica, p. II) • imperdibile offerta per Lui di abiti sartoriali (Hugo Boss, Gashgajs, Corneliani trend, Stuvard-Moois) di grandi tessutai italiani abbinata ad un’amplissima offerta di giacche classiche e sportive, oltre che di pantaloni; (Stampa, 30 giugno 2006, Torinosette, p. 108).
Derivato dal s. m. tessuto con l’aggiunta del suffisso -aio.
Già attestato nel Corriere della sera del 20 gennaio 1993, p. 17 (Laura Dubini).