testimonio
testimònio s. m. [dal lat. testimonium «testimonianza, prova», der. di testis «teste»]. – 1. Ciò che si dichiara testimoniando o ciò che fa fede di qualche cosa (forma letter., o più elevata e rara, per testimonianza): se di ciò vuoi fede o testimonio, Rècati a mente il nostro avaro seno (Dante); come variante di testimonianza, nella formulazione dell’ottavo comandamento del decalogo: non dire falso testimonio. In senso fig., prova, argomento di prova: la vergogna può significare pudore e timidezza, ma può anche essere t. di cattiva coscienza; l’avreste detto il viso d’un cadavere, se una contrazione violenta non avesse reso t. d’una vita tenace (Manzoni). 2. Lo stesso che testimone, rispetto al quale è stata a lungo (oggi non più) forma più com., e pop., spec. in senso non giudiziale (testimonio di nozze, fare da testimonio a un atto notorio, ecc.): tu di’ ver di questo: Ma tu non fosti sì ver testimonio Là ’ve del ver fosti a Troia richesto (Dante). Generalm. si usa il masch. anche se riferito a donna: la proprietaria è stata citata come testimonio (ma in questi casi si preferisce la forma testimone, e nel linguaggio giudiziario teste); anticam. e nell’uso pop. si trova anche il femm. testimonia: esser non può stabile il loro amore, e tu ora ne puoi per pruova esser verissima testimonia (Boccaccio). 3. In tecnologia meccanica, con riferimento ai pezzi ottenuti per fusione, stampaggio o fucinatura, è chiamata testimonio la zona grezza che rimane sulla superficie finita di lavorazione in conseguenza di insufficiente spessore del sovrametallo oppure di imperfetta tracciatura.