tetto
tétto s. m. [lat. tēctum, der. di tēgĕre «coprire», part. pass. tectus] (pl. -i; ant. le tétta). – 1. a. Copertura di un fabbricato, costituita da superfici inclinate (falde o spioventi) appoggiate alle strutture portanti dell’edificio e disposte in modo da assicurare il deflusso delle acque pluviali verso i punti di raccolta della grondaia: t. a falda unica o a spiovente unico, costituito da una sola superficie inclinata; t. a shed, formato da più tetti a falda unica disposti in serie (v. anche shed); t. a capanna o a doppia falda, con due spioventi contrapposti che determinano due specchi triangolari detti frontoni; t. a falde indipendenti, in cui i due spioventi contrapposti non hanno origine sulla stessa linea, ma sono l’uno sottostante all’altro; t. a padiglione, dove i frontoni del tetto a doppia falda risultano a loro volta spioventi; t. a smusso, quando è spiovente soltanto la parte superiore del frontone; t. a ombrello, tetto a padiglione su edificio esagonale o ottogonale; t. a mansarda, tetto a padiglione diviso in due parti da un piano orizzontale, con la parte inferiore più ripida di quella superiore; t. piano o a terrazza (v. anche terrazza), con superficie pressoché orizzontale, dotata dell’inclinazione sufficiente allo smaltimento delle acque piovane; per le torri o i campanili le forme dei tetti possono assumere configurazioni particolari come il t. a bulbo e il t. a campana, caratteristici dello stile rococò; t. alla piemontese, alla lombarda, a seconda della disposizione delle travi della grossa orditura (v.), nel primo caso disposte perpendicolarmente alla linea di gronda e dette falsi puntoni, nel secondo caso disposte parallelamente alla gronda e dette arcarecci o terzere; nell’uso ant., t. a una, a due, a quattro acque (dove acqua equivale a spiovente); i cornicioni, l’orlo, la gronda del t.; copertura o manto del t.; gli embrici, i tegoli del t.; casupole, baracche, capanne con t. di foglie, di rami, di paglia; fare, mettere il t.; coprire il t.; salire sul t.; una torretta con vista sui t. della città; un vento così forte che scoperchiava i tetti. Nel linguaggio corrente si chiama tetto anche quella che più tecnicamente è detta copertura: t. conico, t. a cupola. Frequente la locuz. avv. e agg. a tetto, immediatamente sotto il tetto: stanze, finestre a t.; abitare a tetto; fece poi portar giù da una stanza a t. l’armi da fuoco, da taglio, in asta (Manzoni); ormai rare le espressioni fig. gridare dai t. (anche predicare dai t.), palesare, far sapere a tutti una notizia, spargerla ai quattro venti (la frase è di origine biblica: cfr. Matteo 10, 27; Luca 12, 3); il t. è basso, o i t. sono bassi, ci sono i t. bassi, espressioni fam. tosc. (propriam., «ci sono fanciulli») con cui, in una conversazione dove si parla con una certa libertà, si invita alla prudenza e alla moderazione per la presenza di bambini: Luisa indica i ragazzi che stanno attenti come furetti: «Si moderi», ella dice: «ci sono i t. bassi!» (Pratolini). b. Per metonimia, casa d’abitazione (e s’intende in genere la propria casa): privo di rimorsi Col dubitante piè torno al mio t. (Parini); Fra queste piante ov’io siedo e sospiro Il mio t. materno (Foscolo); ritornare al t. paterno, al t. coniugale; essere senza t. (v. anche il sost. senzatetto), senza pane né t.; enfatico, non avere né casa né tetto. Si dice anche sotto il t. paterno, sotto il t. coniugale, ecc., dove la parola, pur indicando la casa, conserva in certo modo il sign. fondamentale. c. fig. Nel linguaggio econ. e sindacale, livello massimo, o considerato comunque non superabile, di retribuzioni, prezzi e costi, o anche di consumi: fissare un t. per i salarî, per gli stipendî dei dipendenti pubblici, per le pensioni, per la scala mobile; l’oro ha raggiunto il t. di 50 dollari l’oncia; superare il t. delle importazioni di petrolio, del consumo di energia elettrica; l’inflazione non avrebbe dovuto superare, nell’anno seguente, il t. del 6%. Cfr. gli usi analoghi del fr. plafond (v.). 2. estens. a. Copertura, con senso generico: il t. d’una carrozza, d’una vettura, d’un baldacchino, la parte superiore; in partic., nelle autovetture, la copertura dell’abitacolo, che talora può anche aprirsi in parte, mediante l’azione di opportuni sistemi, per aumentare l’aerazione e, in qualche caso, la visibilità (t. apribile). T. galleggiante, copertura di un tipo di serbatoio per prodotti petroliferi liquidi volatili che, restando sempre a contatto con il pelo del liquido, evita il formarsi di spazî vuoti e il conseguente pericolo di sviluppo di vapori e di esplosioni. b. In mineralogia e geologia, t. d’un filone, lo strato roccioso che sovrasta il filone di minerale; t. d’una faglia, la massa rocciosa che il movimento ha innalzato al di sopra del piano di faglia. c. Nel linguaggio alpinistico, sporgenza in fuori, quasi ad angolo retto, di una parete rocciosa, il cui superamento si può effettuare sia in arrampicata libera, con una decisa spinta degli arti inferiori per sollevare il corpo il più possibile, sia con la tecnica dell’arrampicata artificiale ricorrendo, in quest’ultimo caso, all’uso di chiodi di progressione, di staffe e di due corde, più una terza di servizio che il capocordata dovrà agganciare al chiodo di partenza e all’ultimo, utile per farsi calare dal secondo di cordata in caso di forzato ritorno. d. Prisma a tetto, prisma ottico triangolare tronco, così detto perché la sua sezione ricorda il tetto di una casa, spesso usato, per es., per raddrizzare le immagini fornite da un obiettivo oppure come retroriflettore. e. Diga a tetto, tipo di diga mobile costituito da due ventole imperniate al piede e contrapposte come le falde di un tetto. f. In anatomia, la parete superiore di un organo cavo: t. del IV ventricolo, t. della cassa del timpano, t. ottico. 3. Denominazione locale (alta valle del Tanaro) di un tipo di dimora stagionale, corrispondente al maso del Trentino, detta più comunem. maira. 4. Tetto del mondo, traduzione del nome persiano, Bam-i dunya, del più grande acrocoro del mondo, il Pamir, elevata regione montuosa dell’Asia centrale. ◆ Dim. tettino, piccolo tetto, piccola copertura in genere; riparo sporgente da un muro sopra un tabernacolo, sopra una pittura murale, ecc.; riparo mobile, orizzontale o leggermente inclinato, che in alcuni autoveicoli difende il guidatore dalla pioggia; dim. o spreg. tettùccio, anche con sign. particolare (v. tettuccio).