tibia
tìbia s. f. [dal lat. tibia «piffero, flauto» e poi «stinco»]. – 1. In anatomia umana e comparata, osso lungo, pari, che assieme alla fibula costituisce lo scheletro della gamba e, negli animali, dello zeugopodio dell’arto posteriore; nell’uomo ha corpo prismatico triangolare, con margine anteriore (cresta tibiale) tagliente; l’estremità superiore, molto sviluppata, si articola per mezzo di due condili forniti ciascuno di una cavità glenoidea, con i condili femorali, quella inferiore, cuboidea, si articola con l’astragalo. 2. In zoologia, il quarto articolo dell’arto ambulacrale degli insetti e il quinto degli aracnidi. 3. Nome latino dell’antico strumento a fiato, di osso, di canna, di legno o di metallo, detto con nome greco aulòs: la sonora t. di Pallade, per la quale il male insuperbito satiro provocò Apollo a li suoi danni (Sannazzaro); Voce d’umani pianti E sibilo di tibie (Carducci).