tic
s. m. – 1. Voce di formazione onomatopeica, imitativa di un rumore non forte, ma rapido e secco: il tic di una goccia che cade; spesso in unione con altra voce simile: il tic tac dell’orologio (v. tic-tac); il cuore gli faceva tic toc. 2. a. Movimento brusco, involontario, rapido e ripetuto con una certa frequenza, che per lo più interessa la muscolatura del volto (movimenti di ammiccamento, di stiramento della bocca, di arricciamento del naso), ma che può presentarsi in qualsiasi distretto della muscolatura scheletrica (spalle, arti, tronco) o viscerale (colpi di tosse, atti di soffiamento, ecc.): avere un tic; soffrire di tic (qui come plur.); strizzava continuamente un occhio, non per ammiccare ma per un tic nervoso. Malattia dei tic, nome con cui è comunem. indicata una forma morbosa, a eziologia sconosciuta, caratterizzata da tic multipli, violenti, associati a emissione di suoni inarticolati, coprolalia, disturbi del comportamento e alterazioni psichiche varie, fino all’alienazione; nella terminologia medica scient. è nota come sindrome di Gilles De La Tourette (dal nome del neurologo fr. G. Gilles De La Tourette, 1857-1904, che la descrisse). b. fig. Gesto, atto, locuzione o frase (specificando: tic gestuale, comportamentale, verbale) che si ripete quasi inavvertitamente a certi intervalli.