tigre
s. f. (ant. e letter. m.) [lat. tigris, che è dal gr. τίγρις, usati l’uno e l’altro sia al masch. sia al femm.]. – 1. a. Grosso carnivoro felide asiatico (Panthera tigris), con mantello fulvo attraversato da strisce irregolari nere, che sopravvive con popolazioni isolate, appartenenti a diverse sottospecie, in alcune foreste dell’India, di Giava, della Siberia e del Caucaso. È nome di genere promiscuo, sia quand’è adoperato come s. f. (la tigre), oggi quasi esclusivo, sia quando, nell’uso ant. e letter. o a imitazione di questo, e in rare locuz. enfatiche, è al maschile (il tigre); ove ci sia necessità di distinguere il sesso, si dice comunem. una t. femmina, una t. maschio. b. In similitudini e paragoni, è frequente termine di riferimento come espressione di crudeltà e violenza: è feroce come una t.; essere, diventare una t.; scagliarsi, rivoltarsi come una t.; Io fo cadere al t. la sua rabbia (Poliziano); torrei piuttosto A domare un giovenco, un orso, un t. (T. Tasso). c. Espressioni fig. del linguaggio politico e giornalistico: cavalcare la t. (della protesta, della contestazione giovanile, delle rivendicazioni corporative, ecc.), assumere la guida, con l’intento di trarne vantaggio, di una situazione instabile e rischiosa (spec. di natura politica o economica), con un’azione decisa e aggressiva dalla quale risulta difficile tirarsi indietro; tigre di carta, locuz. usata dai comunisti cinesi (ma probabilmente di coniazione anteriore) nel periodo maoista con riferimento agli Stati Uniti d’America, per significare che la loro potenza militare era più apparente che reale, e poi estesa a indicare ogni forza tradizionalmente temuta che, per quanto sembri potente ha sempre lati deboli e può essere vinta (per es.: l’Occidente è una t. di carta; la t. di carta del capitalismo). d. In alpinismo, titolo onorifico assegnato dagli Inglesi agli sherpa che superavano il Colle Nord sulla via settentrionale dell’Everest, poi appellativo esteso ai portatori sherpa che oltrepassano con i loro carichi la quota di 8000 m su una montagna himalaiana. 2. T. dai denti a sciabola, nome con cui vengono comunem. indicate varie specie di mammiferi fossili, comuni durante il quaternario (gli ultimi resti risalgono al periodo paleolitico) in diverse parti del mondo, appartenenti a gruppi diversi (marsupiali, creodonti e felidi), caratterizzate dal notevole sviluppo dei denti canini superiori, che sporgevano all’esterno della bocca. 3. In mineralogia, occhio di tigre, altro nome della pseudocrocidolite (v. occhio di tigre). 4. Con funzione di attributo, e con riferimento alla ferocia dell’animale o al caratteristico aspetto del suo mantello: a. Pesce tigre, altro nome del pesce piranha, notissimo per la sua aggressività e voracità. b. Squalo t., nome del pesce carcarinide Galeocerdo cuvieri, lungo fino a 5,5 m, dalla caratteristica colorazione tigrata. c. Serpente t., nome ital. delle due specie di serpenti elapidi del genere Notechis, e in partic. di Notechis scutatus, velenosissimo, caratteristico per la pelle rossiccia con strisce nere trasversali. d. Zanzara t., nome dato nel linguaggio comune a una zanzare appartenente al genere Aedes (v. zanzara). e. Legno t., altra denominazione del legno serpente (v. serpente, n. 4 b). ◆ Dim. tigròtto m. (v.); accr. tigróne m., e in usi fam. anche tigróna f.