tiki-taka
(tiqui taca) s. m. inv. Nel calcio, sistema di gioco basato su passaggi rasoterra continui e brevi per mantenere costantemente il controllo del pallone. ◆ La cosa interessante, però, è tuttavia un’altra. Perché la celebrazione del ritorno vincente del contropiede si accompagna a una dura critica del calcio di Guardiola, fatto di lungo e raffinato possesso palla - ormai riassunto nella generica formulazione di tiqui taca. (Tommaso Pellizzari, Corriere.it, 24 aprile 2014, Sport Calcio) • [Vicente Del Bosque, allenatore della Spagna, ndr] Non rivoluzionerà il tiki-taka, farà di peggio: abbandonerà gli affetti e la vittima più illustre potrebbe essere Xavi. Sì, lui, il creatore spagnolo che ha dominato il mondo e a 34 anni cercava un altro Mondiale da protagonista. (Giulia Zonca, Stampa, 18 giugno 2014, p. 33, Sport).
Dallo sp. tiki-taka (o tiqui taca), di origine onomatopeica (corrispondente all'it. tic toc o tic tac). Lo scrittore e giornalista sportivo Gianni Brera, per descrivere un modo di giocare inoffensivo, fatto di continui passaggi tra compagni di squadra, al fine di non esporsi agli attacchi degli avversari, aveva coniato il termine titic e titoc.
Già attestato nella Repubblica.it del 10 luglio 2010, Punto e Svirgola di Gianni Mura e Giuseppe Smorto (Alberto).