tilde
s. m. o f. [dallo spagn. tilde, per lo più masch., che è il lat. titŭlus «segno»]. – Segno che, nella grafia spagnola, sovrapposto alla n, ne indica la pronuncia palatale (per es., niño 〈nìn’o〉), e nella grafia portoghese, come anche in molti alfabeti fonetici, sovrapposto a una vocale, ne indica la pronuncia nasale (ã, ẽ, õ, ecc.). In matematica e in fisica, il segno viene adoperato con diversi significati: può indicare un valore approssimato (per es., π ~ 3,14), ovvero proporzionalità tra due grandezze, o anche una relazione di equivalenza.