tinta
s. f. [der. di tingere, part. pass. tinto]. – 1. a. Il colore che si dà a un oggetto tingendolo, o che un oggetto assume o ha assunto nella tintura: la t. di un filato, di un tessuto o di una stoffa; un tipo di lana, di pullover, o di borsa, di guanti, di scarpe disponibile in tutte le t.; scegliere le t. per le pareti delle stanze della casa, per le tende; t. chiare o scure, t. vivaci o spente; t. neutra, di colore non definito; t. unita, di colore uniforme e senza disegni (un cappotto, una tappezzeria in t. unita); mezza t., punto di colore non ben definito, tra debole e forte o tra chiaro e scuro; un dipinto a t. forti, a t. calde, a t. delicate; creare, formare un’armonia o un contrasto di tinte. Con sign. specifico, nella tecnica pittorica, la qualità colorata fondamentale del tono indipendentemente dal valore, ossia dal maggiore o minore grado di luminosità. b. Il colore che le cose hanno naturalmente: la t. del cielo, del mare; lucide nubi Gareggianti di tinte (Foscolo); capelli di t. rossiccia; ha la pelle di t. un po’ scura. Nel linguaggio delle arti figurative, t. locale, il colore che un determinato oggetto assume nel posto da esso occupato nello spazio, secondo la prospettiva aerea, la qualità colorata della luce, l’influenza dei riflessi. c. fig. Modo particolare, personale o soggettivo di rappresentare, narrare, giudicare: calcare, esagerare le t., raccontare in modo da impressionare, esagerando; al contrario, smorzare le t., attenuare la gravità di ciò che si racconta; descrivere, rappresentare con le t. più scure, facendo risaltare l’aspetto peggiore; vedere tutto nelle t. più fosche, con pessimismo; un dramma a forti t., di accese passioni e vicende drammatiche. 2. La materia colorante già composta, incorporata nell’agglutinante e pronta per l’uso: dare una pennellata, una mano di t.; il barattolo della t.; stendere la t. con il pennello, dare la t. a spruzzo. Tra le tinte di più largo uso in edilizia: t. a calce, costituite da latte di calce diluito cui è mescolata una terra colorante e, talora, colla forte e anche olio di lino; t. a colla, costituite da una colla (gelatina animale, colla d’amido) che contiene in sospensione il cosiddetto bianco di Meudon, carbonato di calcio di origine sedimentaria, opportunamente depurato (vengono applicate sulla parete stuccata, lisciata e preparata con una o due mani di colla o su fodere di carta); t. ai silicati, costituite da soluzioni di silicati alcalini in cui sono diluite le sostanze coloranti. In partic., t. lavabile, o sintetica, nome generico di pitture in emulsione di polimeri (per lo più acetato di polivinile), diluibili con acqua, applicabili su qualunque tipo di intonaco, abbastanza resistenti al lavaggio. ◆ Dim. tintarèlla o tinterèlla, frequente per indicare l’abbronzatura della pelle prodotta dall’esposizione ai raggi del sole: prendere la tintarella; pegg. tintàccia.