tomba
tómba s. f. [lat. tardo tŭmba, che è dal gr. τύμβος «tumulo, sepolcro»]. – 1. a. Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali (cadavere, ossa, ceneri) di una o più persone. È termine generico (come il sinon. più elevato e solenne sepolcro), che può indicare qualsiasi forma o tipo di sepoltura o conservazione dei resti mortali, e che vengono quindi specificati, soprattutto in archeologia, in paletnologia e in etnologia, con particolari determinazioni: t. ipogee, sotterranee, t. a terra, t. sopraelevate; t. a circolo, a fossa, a pozzo, a galleria e a camera; t. rupestri, diffuse tra varî popoli antichi e moderni; le t. egizie dei Faraoni, le piramidi; le t. etrusche, a camera circolare o quadrata con tumulo esterno di terra; le t. a thòlos greche; le t. romane della via Appia; t. a edicola, a tempietto, ad arcosolio, e t. a sarcofago, a loculi (spec. nei colombarî), diffuse nell’età classica, medievale e moderna insieme con le t. a terra, scavate nel terreno, le più comuni per l’inumazione dei cadaveri; t. singola, t. di famiglia, nei cimiteri moderni. Nella preistoria sarda, tombe dei giganti (sardo tumbas de sos gigantes), tombe megalitiche dell’età del bronzo, conformate a corridoio e coperte da grandi lastroni, con stele funerarie, precedute talune da un locale semicircolare munito di gradini destinato alle persone che assistevano alle cerimonie funebri. b. In espressioni e locuzioni fig.: essere muto come una t., di persona che non parla a nessun costo, fidatissima nel tacere un segreto; e analogam.: confìdati tranquillamente, io sono una t.; silenzio di tomba, assoluto, che incute quasi timore; spesso simbolo della morte: dalla culla alla t., dalla nascita alla morte (per l’uso dell’espressione come slogan, v. culla); portò il segreto con sé nella t.; tali sentimenti lo accompagnarono sino alla t.; dolore, malattia, ecc., che lo porterà alla t., che causerà o affretterà la sua morte; essere con un piede nella t. (o nella fossa), essere prossimo alla morte; il matrimonio è la t. dell’amore. 2. fig. a. Abitazione, stanza o altro ambiente eccessivamente chiuso, buio, tetro, basso: abita in una t.; un carcere, un magazzino, un ufficio seminterrato che è una tomba. b. ant. Caverna, grotta sotterranea, canale sotterraneo a volta: una t., nella quale alcun lume non si vedea e che per prigione de’ monaci che fallissero era stata fatta (Boccaccio); Batista non essendo stato a tempo a fuggire, né i nemici ad ammazzarlo, drento alle sue case in una t. fatta per conservare frumento si nascose (Machiavelli). 3. Nelle costruzioni idrauliche, t. a sifone, sinon. di botte a sifone (v. botte, n. 4).TAV.