topologia
topologìa s. f. [comp. di topo- e -logia]. – 1. In geografia, lo studio del paesaggio e delle sue caratteristiche per individuare e definire i varî tipi di forme del suolo (l’insieme dei segni che si usano per rappresentare tali forme prende il nome di codice topologico). 2. In medicina: a. Sinon. poco usato di anatomia topografica. b. In ostetricia, l’esame dei rapporti tra parte fetale presentata e canale pelvico. 3. In linguistica, lo studio della collocazione delle parole, o di determinate parole, nella frase: problemi di topologia. 4. In matematica, settore della geometria, nato verso la metà del sec. 19° e attualmente in continuo sviluppo: si può definire come lo studio di quelle proprietà delle figure che non variano sottoponendo le figure stesse a deformazioni continue (che non provochino rotture né sovrapposizioni di punti); non rientra pertanto nella topologia alcuna nozione di misura (lunghezze, aree, ampiezze, ecc.). Per es., un cerchio è, da un punto di vista topologico, equivalente a un quadrato, ma non a una corona circolare; una retta reale proiettiva (cioè con l’aggiunta del punto all’infinito) è equivalente a una circonferenza; un toro non è topologicamente equivalente a una superficie sferica. La topologia è articolata in più settori, a seconda delle figure oggetto di studio e degli strumenti usati: t. algebrica, t. combinatoria, t. differenziale, ecc. Con analogo sign., il termine è talvolta usato nelle scienze applicate; per es., in elettrotecnica, t. di una rete elettrica.