torbidita
torbidità s. f. [der. di torbido]. – Sinon. di torbidezza, usato soprattutto nel linguaggio tecnico, meno com. nell’uso corrente. 1. T. di una soluzione, il rapporto (misurato con il nefelometro) tra l’intensità luminosa diffusa dalla soluzione in direzione perpendicolare a quella del fascio luminoso incidente e l’intensità luminosa del fascio stesso; la torbidità può anche essere definita in relazione alla trasparenza ottica, cioè come rapporto (misurato con il torbidimetro) fra l’intensità della luce trasmessa nella stessa direzione della luce incidente e l’intensità della luce incidente. 2. In meteorologia, t. atmosferica, la duplice causa alla quale si attribuisce la non perfetta trasparenza dell’atmosfera, e cioè: presenza nell’atmosfera di impurità liquide o solide (t. meccanica); perdita di trasparenza dovuta a disomogeneità dell’indice di rifrazione dell’atmosfera (t. ottica). 3. In idrografia, il tenore in torbida di un corso d’acqua, cioè il materiale trasportato in sospensione, la cui consistenza è in rapporto alla portata, turbolenza, stato di magra o di piena del corso d’acqua stesso e, ancora, al rilievo e pendenza del suo bacino, alla natura dei terreni di cui esso è formato (è forte nei terreni friabili, marnosi, argillosi, sabbiosi) e alla presenza o assenza di vegetazione. T. specifica, la quantità in peso o in volume, dopo essiccamento, del materiale in rapporto a un metro cubo d’acqua; t. media, la quantità di materiale in sospensione che passa in un secondo attraverso una data sezione del corso d’acqua.