toro1
tòro1 s. m. [lat. taurus]. – 1. Il maschio adulto (da 12-14 mesi) dei bovini non castrato e perciò adatto alla riproduzione e, per la naturale aggressività, al combattimento: allevamento di tori; tori da monta, da combattimento. In similitudini: sbuffava come un t., soprattutto di persona in collera; gli si gettò addosso come un t. inferocito; e per indicare notevole robustezza e forza fisica in un uomo: essere forte come un t., parere un t.; essere, sentirsi un t. (qui anche con allusione alla virilità); in locuzioni fig. (che risalgono alla tauromachia): prendere il t. per le corna, affrontare direttamente una difficoltà; tagliare la testa al t., risolvere decisamente, troncare definitivamente una questione: questo è un argomento che taglia la testa al toro. In archeologia, t. androcefalo, il toro con testa umana, motivo decorativo frequente soprattutto nell’arte mesopotamica. 2. Nel gergo della borsa, termine talora usato come traduz. dell’ingl. bull (v.), con il sign. cioè di rialzista (si contrappone a orso, ingl. bear, che indica il ribassista). 3. In astronomia, Toro, nome di una costellazione zodiacale tra i Gemelli e l’Ariete, la più ricca di stelle visibili a occhio nudo di tutto il cielo; comprende gli ammassi stellari delle Pleiadi e delle Iadi, e la stella principale è Aldebaran (α Tauri). In astrologia e nelle credenze con questa connesse, il segno dello zodiaco che domina il periodo compreso tra il 20 aprile e il 20 maggio: i nati nella costellazione, o sotto il segno, del T., e più brevemente i nati del T. o, per ellissi, i Toro, e al sing. essere del T., o anche essere un Toro. 4. T. marino, altro nome dato nell’Italia centrale all’uccello tarabuso. 5. Rana toro, anfibio anuro (lat. scient. Rana catesbeiana), lungo circa 20 cm, diffuso in America Settentr. e recentemente introdotto in Europa, così chiamato per il richiamo che ricorda un muggito. ◆ Dim. torèllo, toro giovane (v. torello1).