torpore
torpóre s. m. [dal lat. torpor -oris, der. di torpēre «essere torpido»]. – Stato, per lo più temporaneo, di modesto rallentamento dei processi psichici che si palesa con un ottundimento della dinamica affettiva, con diminuzione della prontezza di movimenti e delle normali attività dell’organismo; si osserva nel corso di alcune malattie o in determinati stati tossici, in forma modesta nelle digestioni laboriose o per l’azione dei fattori climatici, ecc.: essere, sentirsi preso dal t.; riaversi da un breve stato di torpore. Per estens., pigrizia, indolenza, fisica o intellettuale: il t. che lentamente invade le membra nelle ore calde della giornata; t. di mente; il t. della volontà; giacere nel t. dell’ozio; c’era già in lui il t. delle abitudini (Buzzati); risvegliarsi, riscuotersi dal t.; chiusi gli occhi ... trascinando tutto quanto con me in un placido t., quello stato di grazia di cui si ha e non si ha coscienza (Sandro Veronesi); in senso fig.: il t. della natura.