torrente
torrènte s. m. [dal lat. torrens -entis (part. pres. di torrere «disseccare, bruciare»), propriam. «che si secca in certi periodi», ma poi inteso come «divorante, impetuoso»]. – 1. Corso d’acqua caratterizzato dal regime variabilissimo dei deflussi, con alternanza di portate piccole o nulle e di piene violente; è costituito, nella sua parte più elevata, da un bacino di formazione o di raccolta delle acque meteoriche con notevole trasporto di materiale solido, da un canale di deflusso a forte pendenza, talora incassato o interrotto da salti, e, allo sbocco nella valle, da una zona di accumulo con conoidi di deiezione di dimensioni e spessore anche notevoli. T. glaciale, torrente alimentato dalle acque di fusione del ghiacciaio, dal quale esce attraverso la cosiddetta bocca o porta del ghiacciaio. 2. a. Nel linguaggio poet. e letter., è frequente per indicare, spec. in similitudini e in metafore, una forza irresistibile, impetuosa: si mosse Quasi torrente ch’alta vena preme (Dante), di s. Domenico sceso in lotta contro le eresie; O felice colui che trova il guado Di questo alpestro e rapido torrente (Petrarca), della vita umana; cedi, cedi al torrente (Alfieri), alla forza maggiore; e con valore di agg., rapido, impetuoso: D’altra parte ove rapido e torrente Avea ’l fiume travolti arbori e sassi (Caro). b. estens. e fig. Massa, quantità di sostanze, soprattutto liquide, che fluisce con impeto: scendevano dal vulcano torrenti di lava; dal pozzo petrolifero si riversavano torrenti di petrolio in fiamme; in usi iperb., riferito anche a sostanze non liquide e a cose astratte: un t. di fuoco; versare torrenti di lacrime; Io che sparsi di sangue ampio torrente (T. Tasso); Tal di raro saper versi torrente Che il corso a seguitar de la tua mente Vien l’applauso veloce (Parini); il sole ... Di lucidi torrenti Inonderà con voi gli eterei campi (Leopardi); t. circolatorio, in medicina, la massa circolante del sangue. Frequente la locuz. avv. a torrenti, di cosa che fluisce o scende in gran copia e con impeto: la pioggia veniva giù a torrenti; i barbari calavano a torrenti nella pianura. ◆ Dim. torrentèllo; spreg. torrentùccio; pegg. torrentàccio: il fondo è un letto di ciottoloni, dove scorre un rigagnolo o torrentaccio, secondo la stagione (Manzoni).