torto1
tòrto1 agg. e s. m. [der. (propr. part. pass.) di torcere, dal lat. tortus, part. pass. di torquēre «torcere»]. – 1. agg. a. Che ha subìto un movimento di torsione (cfr. ritorto): filo t.; seta t.; posava sopra un sasso i panni t.; o che è curvato, piegato a cerchio: Io vidi un’ampia fossa in arco torta (Dante). Per estens., di cosa che non segue comunque la linea retta, che ha andamento tortuoso: andare per la via t.; riferito a parti del corpo, talvolta con sign. particolari: piede t., in patologia, varietà acquisita del piede varo; gambe t., nell’uso com., gambe storte; fare la bocca t., in segno di disgusto; fare il viso t., mostrarsi corrucciato; andare col collo t., in segno di ipocrita compunzione (v. collotorto); occhi t., biechi, stravolti. Muro Torto, a Roma, tratto delle Mura Aureliane tra Porta del Popolo e Porta Pinciana, così chiamato per un gomito provocato dalla dislocazione in avanti di un enorme blocco di muratura. b. Nella lingua antica, con uso più largo, come mostrano i numerosi esempî che seguono: Che se la strada lor non fosse torta, Molta virtù nel ciel sarebbe in vano (Dante), se lo zodiaco non fosse obliquo; «La faccia tua ... Mi dà di pianger mo non minor doglia», Rispuos’io lui, «veggendola sì torta ...» (Dante), così deformata; Chi è quel grande che non par che curi Lo ’ncendio e giace dispettoso e torto ...? (Dante). E fig., dell’anima e della mente: Se dritta o torta va, non è suo merto (Dante); [Ecuba] Forsennata latrò sì come cane, Tanto il dolor le fé la mente torta (Dante), le travolse la mente. Di parola, ingiuriosa, offensiva: questo mio padre, che ebbe a fare cotanto tempo con mia madre, e mai non gli dissi una parola t. (Sacchetti). c. Con valore di avv.: guardare torto, torvamente, con aria di diffidenza o di minaccia; Amore Che spesso occhio ben san fa veder torto (Petrarca). 2. s. m. Nell’industria tessile, filato che ha subìto la torcitura. ◆ Avv. tortaménte, in modo o in senso torto, obliquo.