tortura
s. f. [dal lat. tardo tortura, propr. «torcimento», der. di torquēre «torcere», part. pass. tortus]. – 1. Ant. nel sign. etimologico di torcimento o torcitura, per indicare sia l’atto del torcere sia il punto in cui qualche cosa è torta, piegata in curva o a gomito: E già venuto a l’ultima tortura S’era per noi (Dante, Purg. XXV, 109-110), eravamo giunti all’ultimo giro (ma alcuni intendono «tormento»). 2. a. L’azione, il fatto di torcere le membra a un imputato o a un reo, per indurlo a confessare o per punizione. Per estens., t. legale o giudiziaria, e istituto giuridico della t., attuati dall’antichità fino all’Ottocento (oggi ripudiati, almeno formalmente, da tutti gli stati), e consistenti in varie forme di coercizione fisica applicate a un imputato, più di rado a un testimone o ad altro soggetto processuale, allo scopo di estorcere loro una confessione o altra dichiarazione utile all’accertamento di fatti non altrimenti accertati, dei quali si debba tener conto nel definire il giudizio: dare, applicare la t.; patire, subire le più atroci t.; sottoporre a t.; mettere alla t.; strumenti di t.; la t. della corda (v. corda, n. 5 a); la t. del fuoco, dell’acqua, consistenti nel bruciare le piante dei piedi o nel far ingurgitare grandi quantità d’acqua. b. estens. e fig. Qualsiasi forma di coercizione, anche solo morale, avente gli stessi scopi: una raffinata t. mentale; oppure, qualsiasi violenta coercizione per ottenere indicazioni di vario genere, fuori dell’àmbito giudiziario: con le t. riuscirono a ottenere dai prigionieri le rivelazioni che cercavano; lo strascinavano alla sua casa, e con tortura di minacce e di percosse, lo costringevano a indicare il tesoro nascosto (Manzoni); o ancora, qualsiasi sevizia o atto di crudeltà, o come fine a sé stessi, per mera brutalità, o come forma legale di pena corporale: ebbe a patire t. inaudite per opera d’inumani aguzzini; la condanna a morte aggravata da torture era inflitta un tempo per i delitti atroci. Con uso fig., grave e prolungato patimento fisico o morale (cfr. tormento), o, per iperbole, molestia assai grave: comincio a star meglio, ma le medicazioni sono una t.; mi mette alla t., o mi dà la t., per ottenere il mio consenso; ascoltare certi discorsi senza poter rispondere come si vorrebbe è una vera t.; non posso sopportare la t. di queste scarpe strette; l’esame non finiva mai, che tortura!