traccia
tràccia s. f. [der. di tracciare] (pl. -ce). – 1. Segno lasciato nel terreno, su una superficie o in altro ambiente, da qualcosa che vi passa sopra o attraverso, che vi poggia con forza: le t. del carro sul terreno, degli sci sulla neve; la t. dell’aratro, il solco; fumiga la traccia Del ferro aperta alle seminagioni (D’Annunzio); fare la t., aprire una t. nella neve, aprirvi un cammino. Più genericam., striscia, segno di forma lineare: la lumaca lascia la sua t. sui muri; il proiettile disegnò una t. luminosa nell’aria. 2. a. Ognuna delle orme lasciate dai passi di uomini e di animali: seguire le t. di qualcuno, seguirne le orme, e fig. emularne l’esempio. b. In zoologia e nel linguaggio venatorio, qualsiasi indicazione della presenza e del passaggio della selvaggina sia sotto forma di orme sul terreno sia costituita dall’odore o sentore ivi lasciato o dalla presenza di resti alimentari, deiezioni, di sangue o altri segni: cercare la t. o le t. della lepre, del cinghiale, di un branco di starne; t. fresca, svanita, falsa, di corsa o di fuga, vecchia, recente, fredda; t. a occhio, quella che si vede, t. a naso, quella che i cani sentono con l’olfatto; essere sulla t., riferito a cani e cacciatori, come anche seguire, segnare, perdere, ritrovare la t. o le tracce. Alcune delle espressioni dell’uso venatorio si adoperano in senso fig., con riferimento a indagini poliziesche o a ricerche d’altro genere: la polizia è sulle t. dell’assassino; hanno seguito a lungo una falsa t.; andare in traccia, mettersi sulle t. (di una persona o di una cosa), andarne in cerca (cfr. rintracciare). c. estens. Segno di qualsiasi genere: c’erano tracce di sangue; piccola quantità residua che dà indizio di uno stato precedente: sulla parete rimangono ancora tracce di affreschi; non ne resta traccia, è scomparso completamente; nella sua voce non c’era t. d’irritazione. In partic., nelle analisi chimiche, sostanza in tracce, sostanza di cui si sono rinvenute quantità minime, non dosabili con il metodo analitico seguito. d. Segno visibile, o, anche, non materiale, che rimane come documento, testimonianza, eco o ricordo di un fatto, di una situazione, di una condizione: nel paese si vedevano ancora le t. del passaggio dell’esercito nemico; le t. rimaste nella lingua italiana della dominazione longobarda; aveva evidenti nel viso le t. della sbornia della sera prima; i patimenti avevano lasciato profonde t. nel suo volto (o nel suo spirito); è una città ormai decaduta ma che conserva ancora alcune t. dell’antica grandezza; in psicanalisi, t. mnesica (o mnestica), il modo con cui un evento viene registrato nella memoria; in senso fig. e generico: è scomparso (o se n’è andato dal paese, ha lasciato la famiglia, ecc.) senza lasciar traccia di sé. 3. Con usi partic.: a. Disegno preparatorio di un dipinto, e spec. di un affresco (chiamato anche graffito). b. Disegno schematico di una struttura da costruire. c. Serie di appunti, schema in cui sono succintamente annotate le linee generali di un argomento da svolgere, di una trattazione orale o scritta: gettare giù la t. di un discorso, di una relazione; farsi la t. di un articolo. Nel linguaggio scolastico, l’argomento (anche come semplice enunciato del tema) che l’alunno deve svolgere in un compito scritto. d. letter. Cammino, percorso, in quanto rimangono sul terreno le orme del passaggio: Onde la t. vostra è fuor di strada (Dante); All’incalzante scalpito Della zampa, che caccia Polve, e sassi in sua t. (Foscolo); quindi, perdere la t., smarrirsi: Onde ’l vago desir perde la t. (Petrarca). e. poet. ant. Schiera di gente che procede in fila: Del [= dal] vecchio ponte guardavam la traccia Che venìa verso noi da l’altra banda (Dante). 4. Nel linguaggio scient.: a. In matematica, t. di una retta, nella geometria descrittiva, il punto d’incontro della retta con il quadro (o con un altro piano di riferimento); analogam., t. di un piano, retta di intersezione del piano con il quadro. Nel calcolo delle matrici, t. di una matrice quadrata, la somma degli elementi della sua diagonale principale. b. In botanica, t. fogliare, ognuno dei fasci conduttori che, provenendo dal fusto, innervano le foglie. 5. Nel linguaggio tecnico: a. T. sonora, in cinematografia, la registrazione magnetica o ottica dei suoni sulla colonna sonora. Nei registratori magnetici, t. magnetica, sinon. di pista magnetica; per estens., ciascuno dei brani musicali che compongono un CD; più in generale, in informatica, ognuna delle partizioni in cui sono suddivisi i dischi a lettura ottica, i floppy disk, i CD-ROM o i dischi rigidi. b. In edilizia, piccola scanalatura praticata in una parte muraria allo scopo di incassarvi un cavo, un tubo, ecc.; impianto sotto traccia, impianto elettrico per costruzioni civili o industriali in cui i singoli conduttori, contenuti in un tubo di plastica, sono coperti dall’intonaco che riveste il muro. c. In fisica nucleare, t. di una particella, qualunque insieme di segnali (elettronici, fotografici, ecc.) che permettono di ricostruire la traiettoria della particella, per es. per misurarne la deflessione in un campo magnetico. d. Segnale ottico che appare sullo schermo fluorescente di uno strumento: t. oscillografica.