tracciare
v. tr. [lat. *tractiare, der. di tractus, part. pass. di trahĕre «trarre»] (io tràccio, ecc.). – 1. a. Segnare la traccia, soprattutto di impronte a sviluppo lineare che si lasciano sul terreno: le ruote del carro tracciavano due linee dritte; t. il percorso, di una pista per gare di sci, segnarlo con opportune indicazioni, ma anche prepararlo battendo la neve; t. una strada, stabilirne il tracciato, ma anche costruirla, aprirla; in senso fig., t. la via, preparare il terreno per lavori o imprese altrui. b. Disegnare: t. una linea, un segmento, un arco di cerchio, il grafico di una funzione; è usato spesso con riferimento al disegno preparatorio di un dipinto, oppure al disegno schematico di una strada da costruire, ma anche con riferimento all’operazione di tracciatura nella tecnologia meccanica, e, nella tecnica, ai disegni che devono dare le indicazioni necessarie per la costruzione di una struttura. Nel linguaggio di marina, sala a tracciare, v. sala1, n. 1 a; t. la rotta, segnare sopra una carta nautica la rotta che la nave segue o che deve seguire, riportandovi i punti rilevati o calcolati. 2. fig. Descrivere, tratteggiare a grandi linee, in modo sintetico e incisivo: l’oratore ha tracciato un quadro della situazione; pensare o scrivere l’abbozzo di un’opera che avrà poi un più ampio e accurato svolgimento: il secondo capitolo è già tracciato nelle sue linee essenziali. 3. ant. Seguire la traccia, le orme: Tuttavia la lepre traccio, Mentre lei fa il sonnellino (Poliziano). ◆ Part. pres. tracciante, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. tracciato, anche come agg.: seguire la via tracciata; secondo il programma già tracciato; per l’uso sostantivato, v. tracciato.