tracollare
v. intr. [der. di collo1, col pref. tra-] (io tracòllo, ecc.; aus. essere). – 1. non com. Perdere l’equilibrio in modo da piegare o cadere da un lato: una strada difficile, stretta, da sudare e da tracollare (G. Gozzi); siccome ... aveva lasciato il sostegno del palo ... perdette l’equilibrio e tracollò a testa giù, sott’acqua (Pirandello). In partic., del piatto della bilancia che si abbassa rispetto all’altro per maggiore peso: il piatto, o la bilancia, tracolla; l’aggiunta di un altro cartoccio fece t. la bilancia; frequente in senso fig., far t. la bilancia, contribuire decisamente a risolvere una situazione in uno dei sensi possibili, e di solito nel senso peggiore, più dannoso: gli anni primi, suppergiù il buono compensava il cattivo, finché la malannata tremenda del ’73 era venuta a far t. la bilancia (Bacchelli). 2. fig. Subire un tracollo, precipitare, andare in rovina: le azioni sono tracollate; è tracollato dopo la morte della moglie.