traforare
v. tr. [rifacimento, con tra- e forare, del lat. transfŏrare, comp. di trans «attraverso» e forare «forare, bucare»] (io trafóro, ecc.). – 1. Aprire, passare da parte a parte aprendo uno o anche più fori: t. una tavola di legno col trivello, con un chiodo, ecc.; t. una montagna, aprendovi una galleria; la lancia gli traforò la corazza (più com. gli trapassò); aprire un buco profondo, anche senza farlo passare da parte a parte: t. il terreno per aprire un pozzo; sentiva le spine che gli traforavano le carni. 2. Intagliare una lamina di metallo, una tavoletta di legno, una stoffa da ricamare, ecc., aprendovi una serie di fori secondo un disegno prestabilito. ◆ Part. pass. traforato, anche come agg., soprattutto nel sign. 2: un leggìo di legno traforato; uno spadone, con una gran guardia traforata a lamine d’ottone (Manzoni); con partic. riferimento a lavori di ricamo a traforo: calze traforate; lenzuola con orlo ricamato e traforato.