traino
tràino s. m. [der. di trainare]. – 1. a. L’azione, l’operazione di trainare, il fatto di venire trainato: eseguire, effettuare il t. di un carro, di un veicolo in avaria; veicoli da t., predisposti per trainare o rimorchiare altri veicoli; animali da t., lo stesso che animali da tiro. Con riferimento al trasporto di artiglierie: t. animale, eseguito per mezzo di buoi, elefanti, cavalli (ippotraino); t. meccanico, eseguito con veicoli a motore, oggi d’uso quasi esclusivo; per estens., fare da traino, da elemento trainante. Per traslato poetico, il fragore prodotto dal trascinamento: Va l’empio mostro [il treno]; con t. orribile Sbattendo l’ale gli amor miei portasi (Carducci). Con uso traslato, incentivo, o quanto può costituire un incentivo; in partic., nel linguaggio della televisione, breve e divertente programma mandato in onda nei minuti che precedono un’altra meno divertente trasmissione (per es., un notiziario, il telegiornale) per richiamare all’ascolto un maggior numero di telespettatori. b. Il veicolo trainato: un pesante t.; il carro, o l’insieme dei carri, portati a rimorchio: passavano i t. per le retrovie; veicolo senza ruote, che poggia su due grossi pattini di legno, trainato da buoi o altri animali da tiro, usato nel passato soprattutto per il trasporto di materiali e prodotti agricoli su prati e stoppie, su percorsi in forte pendenza, su neve o ghiaccio: trasportare il fieno col traino. In poesia, anche con il sign. di treno: Nero avanti a quelli occhi indifferenti Il traino con fragore di tuon passa (Pascoli). c. tosc. La parte inferiore della carrozza, sulla quale poggia la cassa. 2. ant. Tenore di vita (cfr. nell’uso mod. l’espressione equivalente treno di vita): regola el traino del vivere suo non in altro che in sulla speranza ... (Guicciardini). 3. Lo stesso che traina, nel sign. 3, andatura irregolare del cavallo. 4. Antica unità di misura di volume, usata in Toscana prima dell’adozione del sistema metrico decimale, equivalente a 0,397 m3.