tranne
prep. [da tra’ (per trai, imperat. di trarre, 2a pers. sing.), seguito dalla particella enclitica ne (ma raccostato, per la doppia n, a forme come danne, fanne): propr. «tògline, lèvane»]. – Eccetto, fuorché, all’infuori di; si usa per escludere da un insieme un elemento che potrebbe o dovrebbe farne parte: tutti hanno accettato, t. lei; ha tutto quello che potrebbe desiderare t. la serenità; Vien poi Tancredi, e non è alcun fra tanti (Tranne Rinaldo) o feritor maggiore, O più bel di maniere e di sembianti (T. Tasso). Seguito da che (raram. in una sola parola, tranneché): è molto utile tranne che in alcuni casi; e sempre seguito da che, come locuz. congiuntiva con valore limitativo, nel senso di «a meno che, salvo il caso che»: il professore universitario non può essere trasferito, tranne che sia lui a chiedere il trasferimento.