transenna
transènna s. f. [dal lat. transenna, o trasenna «grata, inferriata», forse voce di origine etrusca (come fa supporre il suff. -enna), incrociata con il lat. transire «passare»]. – 1. In archeologia e storia dell’arte, chiusura o riparo, per lo più fissi e a forma di intreccio, per finestre, o parapetto per recinzioni e sbarramenti, usati all’interno di edifici civili e sacri o all’aperto dall’antichità romana al Rinascimento: t. di marmo, di legno, di ferro battuto; le t. marmoree delle basiliche paleocristiane; le t. dell’iconostasi, del presbiterio, del coro. 2. Nell’uso corrente, barriera mobile per delimitare o suddividere uno spazio all’aperto o un ambiente, costituita da una serie di strutture in legno o in metallo alte da un metro a un metro e mezzo: recintare con transenne lo spazio della piazza destinato al pubblico; chiudere con tre t. l’accesso a una strada; incanalare, deviare il traffico con una serie di transenne.