transfobo
agg. Caratterizzato da un’avversione ossessiva nei confronti dei transessuali. ◆ Pochi giorni fa una ragazza sedicenne a Pesaro è stata accoltellata dalla madre perché si era innamorata di un’altra donna e ha voluto rendere partecipe la madre di questa sua straordinaria esperienza confessandole al contempo il suo essere lesbica e innamorata. In Italia non abbiamo nessun diritto e in questo nuovo clima di criminalizzazione del diverso nutriamo maggiori paure. L’ostentazione omofoba e transfoba è legittimata e giustificata anche da queste dure condanne al [Gay] Pride e non vorrei che qualche gruppo si sentisse di avere un patrocinio culturale da questo Governo per azioni di disturbo in sedi di associazioni lesbo-gay-trans o luoghi di ritrovo, come purtroppo è già avvenuto. (Vladimir Luxuria, Manifesto, 20 maggio 2008, p. 4, Politica e Società).
Composto dal s. m. e f. inv. trans, forma accorciata di transessuale, con l’aggiunta del confisso -fobo.