transitare
v. intr. [dal lat. transitare, frequent. di transire «passare», supino transĭtum] (io trànsito, ecc.; aus. essere). – 1. Passare per una strada o linea ferroviaria (riferito in genere a un veicolo o a un treno, o anche al conduttore): quel tratto dell’autostrada (o quel ponte, quel viadotto) è dissestato, e vi possono t. solo automezzi leggeri; sul valico si può t. solo con le catene da neve; un grande nodo ferroviario, per cui transitano più di duecento treni al giorno; riferito ad aerei, fare sosta in un aeroporto senza farvi scalo regolare. Con il sign. prec., è molto usato, in sostituzione del più com. passare, soprattutto nel linguaggio burocr. e giornalistico; è invece poco com., con il sign. generico di «passare», in altre accezioni per le quali (come in astronomia, in fisica, in fisiologia) è specifico il sost. transito (v. questa voce, n. 2 a, b, c). 2. Essere di transito, di passaggio, riferito a persone e a merci: al ritorno, transitando da Trieste, verremo a trovarvi; è merce che transita, non soggetta quindi a dazî doganali.