trapezio
trapèzio s. m. [dal lat. tardo trapezium, gr. τραπέζιον (propr. dim. di τράπεζα «tavolo»)]. – 1. Quadrilatero con due lati paralleli (basi) e gli altri due non paralleli (lati obliqui), che possono essere uguali tra loro (t. isoscele), o disuguali (t. scaleno), oppure uno perpendicolare alle basi e quindi uguale all’altezza (t. rettangolo). Talora usato come agg.: sagoma trapezia (che ha forma di trapezio, o come anche si dice forma trapezia); aeroplano con ali trapezie. 2. Oggetto o configurazione che riproduce la forma di un trapezio: l’ogiva del viso incorniciata dalle bianche bende e dal t. del pettorale, il tutto inscritto nel triangolo nero del velo (I. Calvino). In partic.: a. Nell’attività circense, attrezzo consistente in una sbarra appesa a due funi parallele usato dagli acrobati per le loro esibizioni: esibizioni al trapezio. b. Nel volo a vela, struttura per il sostegno del pilota di deltaplano e per il controllo del volo. c. Nell’attrezzatura delle imbarcazioni a vela da regata (soprattutto di quelle a deriva mobile), imbragatura che, fissata con un cavo alla testa dell’albero, cinge un membro dell’equipaggio (solitamente il prodiere) affinché possa rimanere sospeso fuoribordo (dal lato di sopravento) e agire così da contrappeso per bilanciare l’assetto inclinato della barca. 3. In anatomia umana: a. Osso del carpo, che si articola con lo scafoide, coi primi due metacarpali e col trapezoide. b. Ampio muscolo della regione posteriore del tronco e del collo (detto anche muscolo t. o muscolo cucullare): solleva il moncone della spalla e avvicina le scapole alla colonna vertebrale. 4. In fonetica, t. delle vocali, o t. fonetico, lo stesso che quadrilatero delle vocali, nel caso che questa figura venga ridotta schematicamente (ma con poca esattezza) in forma di trapezio. 5. In enigmistica, gioco geometrico in cui le parole (derivate dalle definizioni date) vengono disposte in modo da formare uno schema a trapezio, potendo essere lette ripetute ora orizzontalmente e obliquamente, dall’alto al basso, da sinistra verso destra, ora soltanto obliquamente, sempre dall’alto al basso, sia da sinistra verso destra, sia da destra verso sinistra. I trapezî enigmistici, oltre che letterali, costituiti cioè da singole lettere dell’alfabeto, possono essere anche sillabici.