trappolone
s. m. Grande trappola, insidia, alla quale è difficile sottrarsi. ◆ La pausa estiva del Centro-sinistra continua a essere «tormentata» dalle discussioni sulla scelta del candidato premier per le prossime elezioni politiche e dall’operazione «terzo Polo» messa in atto da Antonio Di Pietro, che ha abbandonato l’Ulivo, a suo dire, per sfuggire a un «trappolone» preparato da una parte del Centro-sinistra in combutta con il Polo. (Sole 24 Ore, 18 agosto 2000, p. 8, Italia-Politica) • [tit.] La crisi dell’Ulivo / Così il povero Rutelli è caduto nel trappolone teso dai Ds [testo] Alla fine il gioco è riuscito. E Francesco Rutelli è caduto nel «trappolone» teso dai Ds. (Libero, 31 gennaio 2002, p. 1, Prima pagina) • Vittorio Messori tira un sospiro vagamente ironico, «eh sì, vivremmo tutti meglio se ciascuno si facesse i cilici suoi». E invece no, troppo facile. La povera senatrice e numeraria dell’Opus Dei Paola Binetti cade nel trappolone, ammette in tv di non ignorare l’uso del cilicio, tenta di darne un senso (Gian Guido Vecchi, Corriere della sera, 8 marzo 2007, p. 12, Politica).
Derivato dal s. f. trappola con l’aggiunta del suffisso -one.
Già attestato nella Repubblica del 28 dicembre 1984, p. 11, Politica estera (Stefano Malatesta).