trascendere /tra'ʃendere/ [dal lat. transcendĕre "oltrepassare, montare al di sopra"] (coniug. come scendere). - ■ v. tr. [andare oltre, al di là dei limiti della conoscenza, della realtà, ecc.: un'impresa che trascende ogni immaginazione] ≈ andare al di là (o oltre), oltrepassare, scavalcare, sopravanzare, sorpassare, superare. ■ v. intr. (aus. avere se usato assol., essere se espresso con il compl. indiretto) [superare i limiti della convenienza, del buon gusto, spec. per rabbia, stizza e sim., con la prep. in, a o assol.: lo ha rimproverato severamente ma senza t.; non trascendiamo!] ≈ eccedere, esagerare, passare il segno (o i limiti o la misura), sconfinare, (non com.) trascorrere, (non com.) trasmodare, travalicare. ↔ contenersi, controllarsi, dominarsi, frenarsi, moderarsi, rimanere (o restare o mantenersi) nei limiti. ● Espressioni: trascendere a vie di fatto [assol., trasformare la discussione in uno scontro fisico, anche con valore recipr.: i due litiganti trascesero a vie di fatto] ≈ passare dalle parole ai fatti, trascorrere a vie di fatto, [con valore recipr.] malmenarsi, [con valore recipr.] picchiarsi.