trasduzione
trasduzióne s. f. [der. di trasdurre]. – 1. a. Nel linguaggio tecn., trasmissione di energia da un punto a un altro di un sistema, soprattutto quando i livelli energetici siano bassi, ovvero si tratti di segnali informatici per misure, controlli, ecc. (in caso di elevate quantità di energia si preferisce parlare di conversione): dispositivo, linea di trasduzione. b. Con sign. più specifico, il termine indica processi di trasmissione che sono accompagnati da una modificazione della natura dell’energia trasmessa: per es., trasmissione di energia meccanica convertita in energia elettrica o viceversa (t. elettromeccanica; in partic., t. elettroacustica), di energia luminosa convertita in energia elettrica o viceversa (t. fotoelettrica o elettroottica), e così via (v. anche trasduttore). 2. In genetica, il trasferimento di geni o di gruppi di geni batterici operato da batteriofagi; il fenomeno si rileva quando un batteriofago «temperato» (che è cioè ospite di un batterio senza indurne la lisi) entra in fase virulenta, provoca la lisi del primo ospite e va ad infettare un secondo batterio; in questo passaggio il batteriofago può acquisire in sé e trasferire al secondo batterio porzioni dell’informazione genetica del primo.