traslazione
traslazióne (ant. translazióne) s. f. [dal lat. translatio -onis, der. di translatus, part. pass. di transferre «trasferire»]. – L’azione e l’operazione di trasferire o di spostare da un luogo o da un ente a un altro, e il fatto di venire così trasferito o spostato. Il termine, di più largo uso nel linguaggio ant., in cui ebbe anche il sign. di «metafora» e quello di «traduzione» (v. traslatore), è ora limitato a usi particolari: 1. a. T. dell’Impero, traduz. del lat. translatio Imperii, espressione con cui gli storiografi e giuristi medievali indicavano il trasporto dell’Impero dall’Oriente all’Occidente. b. T. delle reliquie, il trasporto delle reliquie di un santo dal sacello originario a un luogo di culto. Anche nell’uso corrente, t. di una salma, dei resti mortali, il trasportarli, per la tumulazione, in un luogo diverso. c. In diritto canonico, t. di un beneficio, il trasferimento di questo da una sede a un’altra (per es., quando una sede episcopale è trasferita da una ad altra città). d. In liturgia, t. di una solennità, il suo trasferimento dal suo giorno al primo giorno successivo che non coincida con uno dei giorni privilegiati. 2. In cinematica, moto di t., lo stesso che moto traslatorio. In astronomia, il moto con cui la Terra partecipa a quello più generale del sistema solare verso la costellazione di Ercole. 3. In geologia, teoria della t., lo stesso che teoria della deriva dei continenti (v. deriva, n. 1 c). 4. In idraulica, si dice traslazione, o anche tempo di t., dell’onda di piena, relativamente a due date sezioni di un corso d’acqua in piena, l’intervallo di tempo tra l’istante di colmo per la sezione più a monte e l’istante di colmo per la sezione più a valle. 5. In diritto: a. Il trasferimento del titolo nominativo, per il quale occorre l’annotazione del nome dell’acquirente sul titolo e sul registro dell’emittente. b. T. della proprietà, raro per trasferimento della proprietà. 6. Nel linguaggio finanz., t. dell’imposta, il processo per cui il soggetto «percosso», tenuto a pagare al fisco l’imposta (contribuente di diritto) riesce a rimbalzarne l’onere in tutto o in parte sul soggetto «inciso» (il contribuente di fatto); in partic., t. in avanti, quando l’onere del tributo viene assimilato a un costo da trasferire (almeno in parte) sul prezzo del bene da far pagare al consumatore finale; t. all’indietro, quando l’onere viene fatto gravare sui datori di lavoro, pur concernendo tributi riferibili ai lavoratori. 7. In psicanalisi, sinon. raro di transfert. 8. In matematica, particolare tipo di trasformazione che si ottiene associando a ogni punto P (di una retta, di un piano, di uno spazio) un altro punto P′ in modo che il segmento PP′ abbia lunghezza, direzione e verso costanti. Si tratta di un movimento (nel sign. 5), che si realizza praticamente quando si sposta una figura mantenendola parallela a sé stessa.