trasmissione
trasmissióne s. f. [dal lat. transmissio -onis, der. di transmittĕre «trasmettere», part. pass. transmissus]. – In genere, l’operazione, l’azione, il fatto di trasmettere. 1. a. Trasferimento, passaggio da un soggetto o da un ente, da un corpo o da un elemento, a un altro: t. di un bene, di una proprietà, di un diritto a terzi; t. di un’eredità o del diritto di accettazione dell’eredità, in diritto civile; t. dei caratteri ereditarî, in biologia (più specificamente, t. genetica, il passaggio dell’informazione genetica attraverso la riproduzione sessuale, la divisione cellulare e altri processi di trasduzione, trasfezione, ecc.); t. per contagio di una malattia, di un’infezione, in medicina; t. del pensiero, in metapsichica, fenomeno, per altro controverso, che consisterebbe nella comunicazione ad altri soggetti di pensieri proprî, non espressi con i normali mezzi sensoriali. b. In filologia, la serie delle vicende attraverso le quali un testo viene tramandato, talora nella sua primitiva stesura, altre volte modificato più o meno profondamente da interventi successivi; t. verticale, in cui ciascun testimone trae origine direttamente da un unico esemplare; t. orizzontale, quella in cui compaiono copie originate, per contaminazione, da più antigrafi (v. anche contaminazione, n. 3). 2. Passaggio di energia da un sistema a un altro, trasferimento di moto da un organo a un altro di una macchina: t. dell’energia elettrica in una rete; t. del calore, ecc. In partic., in fisica e nella tecnica, t. meccanica, trasmissione del moto da un organo meccanico motore a un organo meccanico condotto, che avviene mediante speciali organi, detti organi di t., per contatto diretto, ovvero per legame rigido oppure flessibile (nell’uso com., soprattutto con riferimento ad autoveicoli, si chiama semplicem. trasmissione l’insieme di tali organi); rapporto di t., il rapporto tra la velocità dell’organo condotto e quella dell’organo motore; rendimento della t., il rapporto fra il lavoro utile disponibile sull’organo condotto e il lavoro erogato dall’organo motore; t. idraulica, t. pneumatica, particolari tipi di trasmissione in cui un organo intermedio è costituito da un fluido in pressione (acqua, olio o aria), il quale riceve la pressione dall’organo meccanico che lo precede per trasmetterla all’organo meccanico che lo segue. Con riferimento alla trasmissione della luce (ma estensibile a tutto lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche), coefficiente (o fattore) di t. di un mezzo, lo stesso che coefficiente di trasparenza (v. trasparenza). 3. L’operazione di trasmettere e il fatto di venire trasmesso con mezzi di telecomunicazione, e quanto viene così trasmesso: t. di un messaggio (o di dati, di segnali) per telefono, per telegrafo, per radio (t. telefonica, telegrafica, radio e radiotelefonica); t. via cavo, via satellite; la t. è stata bruscamente interrotta; inizio, fine della t.; intercettare, decifrare una t. in cifra, in codice; t. dati, trasmissione a distanza di dati, soprattutto per la loro elaborazione elettronica. Al plur., il complesso dei varî tipi e mezzi di telecomunicazione: essere addetto alle t.; in partic., nelle forze armate, settore o reparto specializzato e impiegato nelle comunicazioni a distanza (usato quasi sempre in funzione attributiva): reggimento trasmissioni. Con riferimento ai programmi trasmessi per radio, per filodiffusione e per televisione: una t. interessante, divertente; t. serali, pomeridiane; t. culturali, didattiche, musicali, di varietà; ascoltare una t., assistere a una trasmissione.