trasparire
(ant. trasparére) v. intr. [retroformazione da trasparente] (coniug. come apparire; le forme trasparsi o trasparvi del pass. rem. sono rare, e il part. pass. è soltanto trasparito; aus. essere). – 1. a. Essere visibile attraverso un corpo diafano o traslucido, o anche molto leggero, sottile o rado: la luce (o la fiamma, la lampada, ecc.) traspariva attraverso i vetri, attraverso la sottile lastra di alabastro, dalle tendine della finestra; per estens., riferito anche a corpi non luminosi: un vestito leggero, una camicetta da cui traspaiono le forme; è meglio usare buste più pesanti o foderate, altrimenti lo scritto della lettera traspare. b. In senso fig., manifestarsi, apparire e rendersi evidente indirettamente, riferito a stati interiori: dallo sguardo di una persona sincera traspaiono i suoi pensieri e sentimenti; la paura, o l’ansia, la collera, le traspariva dagli occhi; dalla luminosità del suo volto traspariva l’intima gioia; non ha lasciato t. nulla delle sue intenzioni. 2. raro. Possedere, presentare la proprietà della trasparenza; lasciar passare attraverso di sé la luce o l’immagine di altri corpi: l’alabastro traspare; questa carta, questa stoffa traspare troppo; vetri tanto sporchi da non t. più. In questo senso si usa comunem. la perifrasi essere trasparente.