trasudare
v. intr. [comp. di tra- e sudare] (aus. essere). – 1. Filtrare, uscire lentamente e in piccole quantità, riferito a liquidi che escono a minutissime gocce da corpi o recipienti varî: l’acqua trasuda dalla parete esterna; è un vecchio orcio, e un po’ d’olio trasuda; in partic., in fisiopatologia, riferito a liquidi organici che filtrano attraverso le pareti dei vasi capillari per raccogliersi negli spazî interstiziali dei tessuti o nelle cavità sierose (v. trasudato). Anche trans. con valore causativo, nel sign. di lasciar trasudare, avendo per soggetto il corpo da cui esce il liquido: la parete trasuda umidità. 2. fig., far trasparire all’esterno un sentimento, una condizione: basta guardarla per vedere che trasuda invidia; tutto in lui trasuda uno sfrontato benessere, una insolente supremazia (Melania Mazzucco). ant. Sudare. ◆ Part. pass. trasudato, anche come agg.: gli umori trasudati; e come s. m., il trasudato (v.).