trattamento
trattaménto s. m. [der. di trattare]. – 1. a. Applicazione di determinati metodi e processi, o azione di qualsiasi genere e natura (fisica, chimica, materiale, ecc.) a cui si sottopone un materiale o un prodotto, una sostanza, un organismo o parte di questo, per conseguire determinati effetti. Il termine acquista più precisi sign. nelle varie tecnologie e scienze, a seconda del corpo su cui si agisce e del metodo o del mezzo con cui si agisce: t. delle pelli, del cuoio, dei vini, del tabacco; in metallurgia, t. dei minerali (detto anche arricchimento), per separare dalla ganga i minerali utili; t. termico degli acciai; t. delle acque di rifiuto; t. delle pellicole, in fotografia e cinematografia, il procedimento chimico a cui vengono sottoposte per lo sviluppo e la stampa; t. dei boschi, in silvicoltura, applicazione dei metodi colturali più adatti al bosco sottoposto a una data forma di governo: t. delle fustaie (a taglio raso, a tagli successivi, a taglio saltuario), t. dei cedui semplici e composti; t. antiparassitario, anticrittogamico, insetticida, diserbante, ecc., in agraria e nel giardinaggio; nelle costruzioni stradali, t. superficiali, t. ancorati o a penetrazione, t. a semipenetrazione, tipi di ricoprimento di macadam con leganti bituminosi. In medicina e chirurgia, t. di una frattura, mediante ingessatura; t. dei tumori, mediante terapie varie; in igiene e cosmetica, t. della pelle, t. del viso, t. del corpo, con preparati che migliorano il trofismo cutaneo; t. del cuoio capelluto con lozioni, per eliminare la forfora, ecc. Per il cosiddetto t. sanitario obbligatorio, v. internamento (n. 1 b). b. Per analogia, in informatica, t. dell’informazione o dei dati, è in genere sinon. di elaborazione dei dati. In partic.: t. dei segnali, l’insieme delle operazioni che intervengono nella trasmissione di segnali: trasduzione, modulazione, codifica, conversione analogico-digitale, riduzione del rumore, ecc.; t. dei testi, espressione (corrispondente all’ingl. text-processing) con cui si designa l’insieme di procedure e tecniche per l’elaborazione e la manipolazione complessa di testi, che prevede, accanto alla visualizzazione, correzione e spostamento di singole parti del testo, procedimenti di ordinamento, fusione, impaginazione, correzione ortografica, ecc.; t. delle immagini, l’elaborazione grafica computerizzata di immagini realizzate interamente al calcolatore o registrate con tecniche convenzionali e digitalizzate con uno scanner. 2. a. Il fatto e il modo di trattare o di essere trattati, come comportamento verso persone in determinati casi: fare, dare, ricevere un buon t., un t. pessimo; avrai un t. di favore; ha avuto il t. che si meritava; mal t., forma staccata (letter. o ant.) per maltrattamento: querelandomi io seco di questi mali t. (Leopardi); t. di uno stato verso i cittadini di un altro stato, in diritto internazionale, e clausola del t., la clausola, inserita di norma in un trattato o in un accordo, con la quale uno stato si impegna a trattare i cittadini dell’altro stato come i proprî. Con partic. riferimento al modo con cui vengono soddisfatte le varie esigenze di clienti, avventori, ospiti, pensionanti, ecc., in alberghi, pensioni, ristoranti o crociere, viaggi, ecc., per quanto concerne l’alloggio, il vitto, il servizio, ecc.: un t. ottimo, signorile, familiare, scelto o mediocre, scadente, pessimo; il t. lascia molto a desiderare; da qualche tempo il t. nel convitto è notevolmente migliorato; il t. è stato di vostra soddisfazione? Per estens., mantenimento che comprende vitto e alloggio: gli danno intero t., oltre la paga; è stato assunto a mille euro al mese, più il t. completo; in marina, t. tavola, somma che, sulle navi da guerra, è corrisposta mensilmente a ciascun componente delle mense ufficiali e sottufficiali, oltre la razione viveri. b. Il modo di trattare, quanto a entità del salario o dello stipendio e delle competenze accessorie, chi presta la propria opera come lavoratore dipendente (più esplicitamente, t. retributivo): il t. di un operaio, di una collaboratrice familiare, di un impiegato, di un funzionario, o il t. di una categoria (il t. degli insegnanti è ancora inadeguato); migliorare, modificare il t.; t. di fine rapporto, nuova denominazione, nel diritto del lavoro, dell’indennità di anzianità (v. anzianità, n. 2); per t. di quiescenza, v. quiescenza. c. ant. o region. Ricevimento, rinfresco e quanto viene offerto agli ospiti: dare, fare trattamento; mio padre, quando si preannunciavano quelle serate, ... chiedeva a mia madre: – Hai preparato un po’ di trattamento? – Il t. erano tè e biscotti: liquori, in casa nostra, non ne entravano mai (N. Ginzburg). 3. Nell’elaborazione di un soggetto cinematografico, è detta trattamento (calco dell’ingl. treatment), o anche scenario, la fase che segue la scaletta e precede la sceneggiatura vera e propria, in cui l’intreccio viene diviso in sequenze e scene con l’indicazione precisa del loro contenuto. 4. Forma ant. per trattativa.