travasare
travaṡare v. tr. [der. di vaso, col pref. tra-]. – 1. Versare un liquido da un recipiente in un altro: t. il vino dalla botte nelle damigiane, dalle damigiane nei fiaschi; t. l’olio da una bottiglia in un’altra; nell’uso fam., rinvasare, cambiare di vaso: devo t. l’oleandro; in senso fig.: ha travasato in quest’opera tutta la sua erudizione; t. la propria esperienza, la propria scienza nelle menti degli allievi. Nell’intr. pron., travasarsi (talora anche, nel linguaggio tecnico, come intr., travasare, aus. essere), di un liquido, versarsi fuori dalla sua sede: bollendo, l’acqua si solleva e (si) travasa nella sottostante bacinella; anche di liquidi organici (v. travaso). 2. fig., letter. Spostare, trasferire da uno ad altro luogo: dipoi, ad avere a travasare moglie, fante, masserizie, ella non mi quadra (Machiavelli); e nell’intr. pron.: fui chiesto e tratto a quel cappello, Che pur di male in peggio si travasa (Dante), il cappello cardinalizio che seguita a passare sul capo di uomini sempre più indegni.