travedere /trave'dere/ [der. di vedere, col pref. tra-] (coniug. come vedere). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. (non com.) [equivocare nel vedere qualcosa] ≈ stravedere, (fam.) vederci doppio, [vedendo quello che non c'è] (fam.) avere le traveggole, [vedendo una cosa per un'altra] (pop.) prendere fischi per fiaschi (o lucciole per lanterne). 2. (fig.) a. [cadere in errore nel giudicare e nel valutare: la passione lo fa t.] ≈ equivocare, ingannarsi, (fam.) prendere un abbaglio (o un granchio), sbagliarsi. ↔ azzeccare, cogliere nel segno, indovinare, (fam.) prenderci. b. [avere passione cieca per qualcuno, con la prep. per: travede per la figlia] ≈ (fam.) essere pazzo, impazzire, stravedere. ■ v. tr. [vedere appena, indistintamente: le tende lasciavano t. l'interno della stanza] ≈ intravedere, scorgere.