travisamento
traviṡaménto s. m. [der. di travisare]. – L’azione di travisare, il fatto di travisarsi o di venire travisato: t. del volto, dell’aspetto esteriore della persona; con uso assol., in diritto penale, alterazione dell’aspetto attuata, nel compiere un reato (furto, rapina, violenza privata, ecc.), per evitare di essere riconosciuto o per trarre in inganno, e che può costituire una circostanza aggravante. In senso fig.: t. della realtà, del senso di un’espressione, di una verità; in diritto, t. dei fatti, vizio della sentenza o dell’atto amministrativo in quanto fondati su una situazione di fatto non rispondente alla realtà.