treccartaro
s. m. Imbonitore di strada che tenta di carpire la buona fede dei passanti, proponendo loro il gioco delle tre carte. ◆ Il ddl presentato da due senatori di Fi per modificare la legge sulla procreazione assistita è «improvvido, dai contenuti inaccettabili e sconclusionati» e va respinto perché «sottintende una fase politica fatta di leggine-truffa, di espedienti da treccartari per impedire il manifestarsi della volontà popolare», afferma il segretario dei Radicali Daniele Capezzone. (Stampa, 26 agosto 2004, p. 13, Interno) • A questo punto, Capezzone mi è saltato in testa. Trascrivo: «No, Renato, altra bugia, già ne hai dette stamattina su Libero… Non ce prova’, non fare il treccartaro proprio tu». (Renato Farina, Libero, 2 giugno 2005, p. 1, Prima pagina) • Secondo Capezzone gli italiani all’estero che non potranno votare potrebbero essere più di 700 mila, pari al 2 per cento degli aventi diritto. Una situazione che fa dire al segretario radicale che «il Viminale ha un comportamento che ricorda quello dei treccartari a Porta Portese» (Si. Bu., Repubblica, 9 giugno 2005, p. 4).
Derivato dall’espressione (gioco delle) tre carte con l’aggiunta del suffisso -aro.
Già attestato nel Corriere della sera del 24 novembre 1999, p. 3 (Sergio Stimolo).
V. anche trecartista.