tremare
v. intr. [lat. trĕmĕre, con mutamento di coniug.] (io trèmo, ant. trièmo, ecc.; aus. avere). – 1. Del corpo dell’uomo e di animali, o di una parte di esso, essere scosso da rapidi movimenti oscillatorî per cause fisiologiche o patologiche (v. tremore): t. di freddo o dal freddo; t. di paura; tremava ancora per la violenta impressione di quella vista; tremi? ma tu hai la febbre; gli trema la mano, per vecchiaia, debolezza, emozione, ecc.; il braccio gli tremava per lo sforzo; gli tremavano le gambe, per la debolezza; sono così emozionato che mi tremano le ginocchia; tremava tutto, in tutte le membra; t. da capo a piedi; t. nelle più intime fibre; letter., t. a verga a verga. Riferito ad animale: senti come trema, povero gattino!; guarda come trema quella bestiola. 2. fig. a. Essere in uno stato di agitazione, di timore, di ansia, tutto interno, che può anche manifestarsi col tremito esteriore o, più spesso, essere iperbolicamente dichiarato come tale (per es.: al solo pensarci, mi tremano le gambe; ha un aspetto così burbero, che quando gli sono davanti mi sento t. da capo a piedi). Con uso assol., trepidare, essere in ansia: tremo per lui, per la sua sorte; povera madre!, trema sempre per i suoi figli; più com., essere impaurito, o messo in timore: era un sergente che faceva t. i soldati; l’esame era così difficile che i candidati, nell’attesa, tremavano; poet., con uso trans.: L’antiche mura [di Roma] ch’ancor teme ed ama E trema ’l mondo (Petrarca), di cui il mondo trema; in frasi negative, per esprimere ardimento, coraggio: è un uomo che non trema di fronte al pericolo; non lo fa t. nessun ostacolo. Con senso particolare: assumere una carica, una responsabilità, prendere una decisione, che fa t., della cui gravità si è pienamente consapevole. b. poet. Con sign. affini, in frasi ancor più metaforiche: Ov’ella passa, ogni om ver lei si gira, E cui saluta fa tremar lo core (Dante); Deh, ballatetta, a la tu’ amistate Quest’anima che trema raccomando (G. Cavalcanti). c. fig., fam. Non t., in alcune frasi (ormai poco com.), avere abbondanza di ..., e quindi non avere preoccupazioni: in quanto a denaro, non trema certo; in quanto a salute, non trema; anche assol., alludendo a possibilità economiche: eh, in quella casa non tremano (Goldoni). 3. Di oggetti o di piante, oscillare con rapide e violente scosse: è un lume che non ha la base solida, e trema appena si scuote il tavolo; gli arboscelli, le canne, le foglie tremano al vento; e in similitudini (con soggetto di persona): t. come una canna, come una foglia; Di paura tremando, come suole Per picciol ventolin palustre canna (Poliziano). Comune spec. con riferimento a edifici, strutture murarie, elementi diversi, che oscillano con movimenti rapidi per cause varie: con i suoi salti fa t. la casa; quando passa il tram giù nella strada, qui trema tutto il pavimento; si sentì una detonazione che fece t. tutti i vetri; in usi iperb.: ha una voce così potente da far t. i muri; e con riferimento a luoghi, al terreno, a vaste zone di territorio per effetto di terremoto o altra causa simile: improvvisamente si sentì t. la terra sotto i piedi; la buia campagna Tremò sì forte, che de lo spavento La mente di sudore ancor mi bagna (Dante); Treman le spaziose atre caverne, E l’aer cieco a quel romor rimbomba; ... Né sì scossa giamai trema la terra Quando i vapori in sen gravida serra (T. Tasso). 4. estens. e fig. Riferito all’aria, scuotersi, e poet. vibrare, palpitare: Non avea pianto mai che di sospiri Che l’aura etterna facevan t. (Dante); Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira, Che fa tremar di chiaritate l’âre [= l’aere, l’aria] ...? (G. Cavalcanti); Dal Libano trema e rosseggia Su ’l mar la fresca mattina (Carducci). Del suono, oscillare, essere discontinuo, disuguale d’intensità; della voce, non essere ben ferma né chiara, per difetto naturale o per emozione: le trema la voce quando canta; cercava di mostrarsi sicuro ma la voce gli tremava; la commozione, la rabbia, lo sdegno gli faceva t. la voce. D’una sorgente luminosa, vibrare, essere intermittente: la luce della lampada tremò per qualche istante, poi si spense. Della vista, vacillare, offuscarsi, confondersi a tratti, per debolezza, stanchezza o per forte emozione: se leggo a lungo mi trema la vista. ◆ Part. pres., tremante, anche come agg (v. la voce) .