Tremonti-boy
(Tremonti boy), loc. s.le m. Stretto collaboratore di Giulio Tremonti. ◆ Tremonti scende dall’autobus ma lascia il volante ai suoi tecnici di fiducia. I «Tremonti boys», come sono stati battezzati con scarsa fantasia nei titoli dei giornali. La generazione dei quarantenni che il Colbert della Valtellina ha portato in auge nelle stanze di via Venti settembre: tecnici di prestigio internazionale, dal curriculum inappuntabile e di indiscutibile autonomia politica (hanno tutti alle spalle una collaborazione con governi di centrosinistra). (Pietro Piovani, Messaggero, 4 luglio 2004, p. 5, Primo piano) • Intanto, tra i Tremonti boys con missione di conquistare il Sud, figurano pure Gigi Casero e Maurizio Lupi. Ma un dialogo sarebbe aperto anche con Angelino Alfano, coordinatore in Sicilia. (Angela Frenda, Corriere della sera, 27 aprile 2005, p. 11, Politica) • Qualche metro più in là Giorgio Jannone, uno dei Tremonti-boys, narra un’altra storia che lo coinvolge direttamente: «In questo Parlamento io sono stato il primo a sparare su Antonio Fazio ma solo per colpa di [Cesare] Geronzi. La mia famiglia è da sempre una delle grandi azioniste della Banca Popolare di Brescia. Quando venne deciso di vendere l’istituto, Fazio ci impose di darlo a Capitalia ad un decimo del suo valore. Io me la presi tanto e cominciai a fare interrogazioni contro Fazio e Geronzi. Invano: [Pier Ferdinando] Casini le dichiarava sempre inammissibili e un giorno lo stesso [Silvio] Berlusconi mi chiese di lasciar perdere». (Augusto Minzolini, Stampa, 23 febbraio 2006, p. 9).
Composto dal nome proprio (Giulio) Tremonti e dal s. ingl. boy.
Già attestato nel Corriere della sera del 25 agosto 2002, p. 23 (Giacomo Ferrari).