Tremonti-pensiero
loc. s.le m. La strategia economica e politica di Giulio Tremonti. ◆ il saggio è costruito come un giallo misterico, e un poco ricorda certi passaggi del Dan Brown del «Codice da Vinci» o di «Angeli e demoni». Comunque: chi leggerà «Rischi fatali» cercando nel Tremonti-pensiero tracce della Finanziaria appena elaborata vi troverà solo alcuni punti fermi: «Il cinque per mille, per esempio, o l’attenzione ai distretti, ai brevetti. Ma non c’è un legame specifico», spiega Tremonti. (Maria Latella, Corriere della sera, 7 ottobre 2005, p. 6) • È un’Europa che perde consensi, governata da una sorta di totalitarismo legislativo, incapace di tenere uniti uomini e paesi, economie e identità, di programmare crescita e sviluppo. È negativo e non fa sconti all’Ue il Tremonti-pensiero (ieri il ministro dell’Economia era alla festa della Guardia di Finanza a Bergamo). (Giorgio Levi, Stampa, 17 gennaio 2006, p. 7, Economia) • «È necessario fermare il mercatismo, l’ideologia forsennata dello sviluppo forzato spinto dalla sola e assoluta forza del mercato. (altrimenti) spinto dalla globalizzazione il dragone cinese farà propria con il suo consenso e possiederà la mite e gentile Europa». Una catastrofe che ha, secondo il Tremonti-pensiero, anche una duplice data d’inizio: il 9 novembre del 1989, caduta del muro di Berlino e il 15 aprile del 1994, giorno dell’accordo del Wto sul libero commercio mondiale. (Mario Pirani, Repubblica, 5 maggio 2008, p. 30, Commenti).
Composto dal nome proprio (Giulio) Tremonti e dal s. m. pensiero.
Già attestato nella Repubblica del 6 dicembre 2002, p. 37, Economia (Roberto Petrini).